Visual Storytelling: cos'è, a cosa serve e come si fa

Il Visual Storytelling spiegato in modo pratico

Cos’è il visual storytelling e a cosa serve: esempi di strategie di visual storytelling vincenti che hanno reso brand e messaggi immediatamente identificabili.

09/07/2021 , tempo di lettura 3 minuti

Fin dagli albori l’uomo ha sentito il bisogno di raccontare delle storie, personali, realmente accadute oppure semplicemente frutto della fantasia. Dai graffiti i geroglifici, dai romanzi ai testi sacri, possiamo quindi affermare che nei millenni l’uomo ha sempre fatto storytelling, nonostante sia una parola in voga solo nei tempi moderni.

Tuttavia lo storytelling, ossia l’arte di raccontare storie, al giorno d’oggi sta abbandonando sempre più la sua primordiale caratteristica di narrazione scritta per convertirsi al racconto per immagini e video.

Nuove tecniche e strumenti di comunicazione digitale caratterizzati prevalentemente dalla componente visiva, hanno deviato questa innata propensione verso quello che viene definito visual storytelling.

Vediamo allora di cosa si tratta e alcuni esempi di visual storytelling.

Visual storytelling, cos’è e a cosa serve

Il visual storytelling è una narrazione strutturata che si avvale dell’ausilio di elementi come fotografie, video, disegni coordinati e montati al fine di restare impressi nella mente di chi “legge” la storia.

Ogni giorno, attraverso la televisione, lo smartphone e lo schermo del computer veniamo raggiunti da una grande mole di informazioni, non tutte però fanno breccia nella nostra mente e restano impresse nella memoria.

Solo i messaggi creati grazie a una buona strategia di visual storytelling colpiscono la nostra attenzione lasciando il segno.

Esempi di visual storytelling vincenti

Principalmente questa tecnica narrativa viene utilizzata sui social network o all’interno di pagine web per promuovere un prodotto, una persona o un evento oppure per trasmettere un messaggio in maniera diretta e incisiva.

È per questo che ci troviamo nell’epoca di YouTube, Instagram e Pinterest, tutte piattaforme che veicolano ogni tipo di messaggio, tutte le pubblicità dei brand e l’immagine di personaggi pubblici attraverso video e fotogrammi.

La scelta della linea comunicativa è fondamentale per differenziare ad esempio un brand da un altro attraverso il visual storytelling. Vediamo alcuni esempi di visual storytelling creativi ed efficaci.

Nuvenia

Lo scorso autunno il noto brand di assorbenti per l’igiene intima femminile Nuvenia ha lanciato la campagna “Viva la vulva” basata su immagini metaforiche che richiamano la morfologia degli organi genitali femminili esterni.

Immagini di impatto che, pur senza volgarità, centrano il bersaglio veicolando il messaggio della campagna: le sembianze dei genitali femminili non devono essere fonte di imbarazzo.

Un visual storytelling che resta indubbiamente impresso nella mente, ma che per la sua immediatezza ha anche ricevuto delle critiche.

P&G

La campagna pubblicitaria di P&G in occasione delle Olimpiadi invernali del 2014 è un esempio di visual storytelling ben riuscito: la storia degli atleti e l’emozione dei giochi olimpici viene raccontata attraverso lo stato d’animo delle mamme.

Un video promozionale che racconta poco dei prodotti e del marchio, ma resta impresso perché suscita emozioni, perché è in grado di far immedesimare ogni mamma e di fare commuovere ogni figlio.

Pubblicità progresso australiana

Children see, Children do” (I bambini guardano, i bambini fanno) è una nota pubblicità progresso creata in Australia qualche anno fa. Il video ha fatto il giro del mondo proprio per l’immediatezza del messaggio che riusciva a trasmettere.

Le immagini raccontano i più brutti atteggiamenti che gli adulti hanno nella quotidianità sottolineando come questi vengano poi memorizzati e imitati dai bambini. Lo scopo evidente era quello di sensibilizzare la popolazione adulta a trasmettere messaggi positivi attraverso la testimonianza, tanto che il video, dopo una serie di comportamenti riprovevoli, si chiude con un gesto di attenzione al prossimo che anch’esso viene imitato dal bambino.

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