Scrivere di sé: l'autobiografia come genere e pratica
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Descrizione del corso
Dopo aver affrontato i fondamentali della scrittura, è il momento di approfondire un genere dalla tradizione secolare: l’autobiografia.
Con l’aiuto di docenti della Scuola Holden e dellə scrittorə Martino Gozzi, Giulia Muscatelli ed Ester Viola, capiremo come dare forma al racconto della nostra vita. Dalla concentrazione e cura verso il proprio mondo interiore fino all’incontro con la pagina (ancora) bianca, dalla riorganizzazione degli eventi al recupero dei ricordi, durante le lezioni alterneremo la teoria alla pratica passando per l’ispirazione.
Scopriremo inoltre come grandi autorə del passato e del presente hanno deciso di raccontare di sé attraverso i libri, per comprendere a fondo la differenza tra autobiografia e cronaca, tra narrare e ricostruire, tra alter ego e autofiction, tra diario e memoria.
Docenti
Un corso per
Come funziona il corso
Una volta iscritto avrai subito a disposizione tutte le lezioni sulla tua piattaforma e puoi vederle quando e quante volte vuoi. Il corso è composto da 18 video-lezioni per un totale di circa 5 ore.
Una volta acquistato il corso potrai accedere alla piattaforma didattica di Feltrinelli Education, e da lì avere accesso illimitato alle lezioni, che potrai guardare come e dove vuoi, per tutte le volte che vuoi.
Le tappe del percorso
Sin dall’infanzia abbiamo una tendenza innata a raccontarci, ma dobbiamo imparare a mettere ordine tra ricordi, memoria e fatti. Facendo ricorso alla psicoterapia e passando alla pratica con alcuni esercizi guidati per entrare in contatto con il nostro io, iniziamo a prendere confidenza con l’autonarrazione. Docenti: Luciana Maniaci e Francesco D’Amore.
Episodi, oggetti, momenti, colori: tutto può contribuire al nostro racconto, ma sta a noi capire in che misura e in che modo. La costruzione della trama, infatti, non può avvenire per lampi isolati: un fatto - della nostra storia, quella vissuta e quella scritta - è pertinente in relazione a un altro fatto. Perché, scopriremo, la narrativa funziona secondo le stesse leggi della vita. Docente: Marta Pastorino.
Una pagina di diario, un appunto su un taccuino, un quaderno di pensieri. Lo hanno fatto tuttə lə grandə scrittorə - perché, prima dell’autonarrazione, c’è l’atto di scrivere per sé: le parole che scorrono sul foglio sono, ancor prima che per lə altrə, un modo per comunicare con noi stessə. Docente: Marina Gellona.
Il bisogno di distinguere tra realtà e finzione di quanto viene raccontato appartiene più a chi legge che a chi scrive. Forse anche grazie alla consapevolezza che tutto ciò che scriviamo è finzione, perché è, a tutti gli effetti, una sola delle rappresentazioni possibili: quella che abbiamo scelto. Docente: Martino Gozzi
Quando si decide di raccontare qualcosa della propria vita, bisogna prima di tutto fare ricerca e, poi, operare il distacco. Lə tu che scrive deve diventare diversə dallə tu funzionale al racconto: più che alla verità, quando scrivi di te devi arrivare all’autenticità. Docente: Giulia Muscatelli
Che sia in prima o in terza persona, prendere le distanze da quanto si sta scrivendo di sé è un’arte, un lavoro di fino. Quando la scrittura è troppo partecipata, al limite della vivisezione del proprio stato d’animo, allora abbiamo un problema: il trasporto è il nemico della scrittura - e dell’editing. Docente: Ester Viola