Ikigai: trova lo scopo della tua vita attraverso il metodo giapponese
Uscire dalla routine per intraprendere un percorso di reale felicità trovando lo scopo della propria vita. Scopri tutto sul metodo Ikigai.
Sveglia al mattino, lavoro, commissioni, forse qualche ora di svago, ora di dormire. E il giorno dopo si ricomincia.
È così che in molti vivono la propria vita, in una routine in cui, spesso, dopo un po’, non è più rintracciabile il senso.
Ma come possiamo vivere appieno la nostra vita, dando un senso profondo alla nostra esistenza?
La saggezza orientale, seppur lontana dalla millenaria tradizione occidentale, è ricca di spunti e possibili soluzioni per ritrovare uno stile di vita che sia rispondente alle nostre aspirazioni.
In particolare, negli ultimi tempi sta prendendo piede anche in occidente il metodo Ikigai, un sistema per conoscere sé stessi e trovare lo scopo della vita.
Vediamo cosa significa Ikigai, cos’è e come può aiutare a dare un senso alla vita di ciascuno.
Significato di “Ikigai”
La parola “Ikigai” non ha una traduzione nella nostra lingua. Scomponendola troviamo “Iki” che può essere tradotta con esistenza o vita, e “gai” che significa scopo, senso, significato.
Per questo, Ikigai può essere tradotto con la locuzione “lo scopo della vita”.
Questo metodo giapponese punta quindi a comprendere qual è per ognuno il senso di essere al mondo, per cosa vale la pena vivere.
Nonostante non sia tutto oro quel che luccica, la longevità tipica soprattutto di alcune zone del Giappone evidenzia che la filosofia orientale abbia molto da insegnare in fatto di eudemonia, ossia di felicità intesa come scopo fondamentale della vita.
Metodo Ikigai, farsi le domande giuste
Innanzitutto, per trovare lo scopo della propria vita è necessario fermarsi.
Sì, proprio fermarsi. E riflettere. Può sembrare strano, ma per comprendere quale sia il percorso giusto per dare un senso alla propria vita, secondo il metodo giapponese Ikigai, bisogna farsi le giuste domande. Una sorta di reset della routine quotidiana che, se si è alla ricerca di una felicità profonda, si vuole scardinare.
Queste sono le quattro domande da porsi secondo il metodo Ikigai:
Cosa so fare bene? Individuare ciò in cui si è bravi permette non solo di valutare le proprie competenze, ma anche di capire se queste competenze ci appagano o sono un peso, e quindi contribuiscono o meno a trovare la nostra soddisfazione personale;
Cosa amo fare? Chiunque vorrebbe tenere nella vita solo ciò che risponde a questa domanda. Saperlo individuare è importante, ma comprendere se questo porta anche un beneficio è tutt’altra questione;
Cosa serve al mondo, cosa può apportare un cambiamento positivo intorno a me? Non siamo isole, al contrario la vita di ciascuno è fatta di collegamenti e intersezioni, non trascurabili ai fini della ricerca della felicità;
Per cosa potrei farmi pagare? Rispondendo a questa domanda si arriverà a capire quale delle competenze e potenzialità di una persona possono trasformarsi in un lavoro, in quell’attività che permette di guadagnarsi da vivere.
Metodo Ikigai, dalle domande alla risposta
Secondo il metodo Ikigai, ciò che sappiamo fare bene e che amiamo fare può essere riassunto con la parola passione; ciò che amiamo fare e che porta un cambiamento positivo nel mondo è invece una missione; ciò che serve al mondo e che è la nostra fonte di guadagno è una vocazione; ciò con cui ci guadagniamo da vivere e sappiamo fare bene è una professione.
Analizzando tutte le risponde alle quattro domande fondamentali, le loro intersezioni e interazioni, ne risulta lo scopo della vita, ossia ciò che risponde contemporaneamente a tutte.
Per il metodo giapponese, quindi, la professione che è anche vocazione e missione e al contempo è l’espressione di una passione rappresenta il senso della vita.