Progettare una rivista per bambini. Intervista a Martina Recchiuti, caporedattrice di Internazionale Kids
Come si costruisce una rivista per bambini? E come avviene la collaborazione tra la redazione e gli illustratori? Ne abbiamo parlato con Martina Recchiuti.
Ognuna ha il suo tratto e personalità e viene progettata con cura, in modo che testo e immagini comunichino fra loro e soprattutto siano parlanti per i suoi lettori e lettrici.
Di come si costruisce una rivista per bambine e bambini ne abbiamo parlato in questa intervista con Martina Recchiuti, caporedattrice di Internazionale Kids – il mensile che racconta ai più piccoli cosa succede nel mondo, attraverso una curata selezione di articoli, giochi, fumetti e illustrazioni.
Martina Recchiuti, insieme a Ivan Canu e Giacomo Benelli di Mimaster Illustrazione, ci guiderà durante il corso “Illustrazione editoriale per riviste”, lanciando tre brief creativi su cui gli studenti si misureranno nella realizzazione di illustrazioni e grafiche destinate a un magazine per bambini.
Che caratteristiche deve avere una rivista cartacea per bambini?
Le mie preferite hanno una voce molto riconoscibile, una personalità, che traspare dalla scelta degli articoli e delle foto, dall’uso dei fumetti e delle illustrazioni, dal tipo di contenuti che decidono di pubblicare, dagli argomenti della copertina, dal tono con cui si rivolgono a lettrici e lettori. Lavorando in una redazione dove arrivano giornali da tutto il mondo ho un punto di vista privilegiato: posso vedere quello che fanno tutti gli altri. Dei francesi mi piace lo stile irriverente dei fumetti, degli svedesi gli articoli senza tabù, dei tedeschi lo stile asciutto e gli argomenti di attualità, del New York Times for Kids praticamente tutto. Dovendo scegliere tre caratteristiche fondamentali per una rivista direi: una personalità, una piccola comunità di lettrici e lettori, una redazione che non ha paura di sperimentare.
Come funziona il lavoro in redazione per progettare un numero di Internazionale Kids?
Prima di tutto decidiamo l’articolo di copertina e commissioniamo l’illustrazione. Poi a seguire scegliamo gli altri articoli: sono tradotti dai migliori giornali per bambini in giro per il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone. Un po’ alla volta il timone si compone di notizie che parlano di attualità, ambiente, economia, scienza, scuola, filosofia e molto altro. La redazione di Internazionale Kids è una specie di spin-off di Internazionale, e oltre agli spazi condividiamo anche il metodo di lavoro, dalla scelta degli articoli, all’impaginazione, fino alla distribuzione e alla pubblicazione sui social.
Come cambia la progettazione visiva di un magazine per bambini rispetto a quella per un pubblico adulto?
Non c’è nessuna differenza: bisogna sempre tenere a mente qual è il proprio pubblico, e poi informarlo, trattarlo con rispetto e se possibile anche stupirlo.
Come inizia la collaborazione fra illustratori e rivista?
Li contattiamo di volta in volta in base agli argomenti da illustrare: l’immagine di copertina è sicuramente quella che richiede più tempo e dove c’è più scambio tra redazione e illustratori. Per quanto riguarda le rubriche illustrate, sono tutte in mano a Cristina Portolano, che ormai lavora in grande autonomia. Stiamo inoltre sperimentando nuove collaborazioni, perché i nostri giovani lettori ci chiedono argomenti di attualità e politica che spesso facciamo fatica a trovare su giornali stranieri. Per questo abbiamo deciso di commissionare fumetti e articoli illustrati, scrivendo i testi a più mani e lavorando a stretto contatto con autrici e autori.
Che consigli daresti a chi vuole fare dell'illustrazione editoriale il proprio lavoro?
Consiglierei di sfogliare e leggere tantissime riviste, italiane e straniere, non solo di carta: anche online, newsletter, fanzine, su Instagram. Per capire lo stile, il tono, il pubblico, il modo di comunicare. Studiare i colophon e andare a vedere chi fa quelle riviste, dove lavorava prima, con chi collabora. Io sono molto curiosa, mi piace andare in cerca di informazioni e sapere con chi avrò a che fare. Mi stupisce sempre quando ricevo un portfolio con delle illustrazioni che, per quanto accurate, hanno uno stile molto diverso da Internazionale Kids: mi dà l’idea che ci sia stata poca ricerca da parte dell’autrice/autore, o che gli sia fuggito qualcosa del nostro lavoro. Consiglierei anche di aprire un canale di qualunque tipo (anche solo illustrato, senza parole) per comunicare il proprio lavoro con il resto del mondo. E infine gli direi di circondarsi di persone con cui collaborare, per avere nuove idee e nuovi stimoli. Insieme è tutto più bello, secondo me.