Perché è importante imparare a leggere i dati statistici già a scuola

Perché è importante imparare a leggere i dati statistici già a scuola

Acquisire competenze di statistica e lettura dei dati già sui banchi di scuola può rivelarsi molto utile per imparare a decodificare il mondo che ci circonda in maniera corretta. Ecco l’iniziativa dell’Istat

19/02/2021 , tempo di lettura 4 minuti

Nella vita quotidiana spesso abbiamo bisogno di dati e informazioni per prendere una decisione. E anche se non ce ne rendiamo conto, lo facciamo utilizzando la statistica. Ecco perché acquisire competenze di statistica e lettura dei dati già sui banchi di scuola può rivelarsi molto utile. Non tanto per diventare statistici da adulti, quanto per imparare a leggere e decodificare il mondo che ci circonda in maniera corretta, prendendo decisioni anche nei momenti di incertezza.

Proprio con questo obiettivo l’Istat ha creato l’iniziativa “Il Censimento permanente sui banchi di scuola” che nella prima edizione, svolta in un anno particolare come il 2020, è riuscita a coinvolgere 4.700 ragazzi, 250 classi e 150 istituti. Il progetto consiste in un contest, suddiviso in due fasi: una competizione statistica, le Censigare, e un concorso creativo sul tema “Censimento e territorio”.


Gli alunni scopriranno in classe a cosa servono i dati e i censimenti, attraverso il sostegno degli insegnanti, in un interessante percorso informativo all’interno del mondo dei numeri, che li aiuterà a sviluppare la capacità di comprensione delle evoluzioni sociali, culturali e ambientali dell’Italia, grazie ai dati forniti dalla statistica ufficiale. Non solo, potranno partecipare a un’iniziativa pratica, cimentandosi nella creazione di un prodotto di comunicazione e mettendo alla prova le proprie capacità analitiche e la propria creatività.


“È inevitabile che l’uso di indicatori statistici sarà estremamente frequente nella loro vita”, ha spiegato il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo. “E in futuro sarà sempre di più così. Noi dobbiamo mettere in grado i nostri ragazzi di usare questi strumenti e prendere le decisioni più corrette. Aiutandoli a vivere meglio in termini di conoscenza e consapevolezza”.


Statistica quotidiana

La maggior parte degli studenti, ogni giorno, crea e porta con sé le proprie banche dati, caricate su smartphone, tablet o pc, utilizzando software e algoritmi capaci di fornire statistiche descrittive e preferenze nella scelta della musica o delle serie tv da guardare.

In una società così basata su dati, informazione e conoscenza, diventa centrale acquisire la capacità di comprendere e utilizzare correttamente la grande quantità di cifre e statistiche diffuse quotidianamente. E la scuola può fornire gli strumenti per analizzare e comprendere i dati per orientarsi in un contesto di crescente complessità sin da ragazzi.

L’Istat fornisce anche pacchetti didattici per promuovere la cultura statistica nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, con moduli di difficoltà differente. 


L’importanza di saper leggere i dati

La capacità di prendere decisioni in situazioni di incertezza è indispensabile al cittadino consapevole che vuole capire e controllare i fenomeni che lo circondano. E con l’emergenza epidemiologica in atto, è emerso quanto la data literacy sia centrale per comprendere ciò che sta accadendo.


Imparare a leggere grafici e dati permette ad esempio di comprendere l’andamento dei contagi o l’efficacia di un vaccino. E ancora, per prendere decisioni importanti nella nostra vita, i dati ci servono per decidere sulla sottoscrizione di un mutuo per l’acquisto di una casa o di un investimento per i nostri risparmi.


Come insegnare la statistica a scuola

È importante dare una motivazione allo studio della statistica a scuola, facendo notare che grafici e diagrammi rendono le cose più chiare, permettono di leggere risultati e fare previsioni che sarebbe difficile trarre dai soli dati grezzi.


Ma attenzione, la statistica è diversa dalla matematica. Richiede un modo di pensare diverso, perché i dati sono numeri inseriti in un contesto. Questa differenza ha implicazioni proprio sui metodi di insegnamento. Per insegnare bene la statistica non basta conoscere la matematica e la teoria statistica: è indispensabile fare esempi reali e sapere come utilizzarli per coinvolgere gli studenti e portarli a sviluppare capacità di giudizio critico. 

Lo stesso metodo che dovrà poi essere utilizzato per orientarsi in un mondo di dati e cifre al di fuori dell’aula scolastica.

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