Come funziona la legge di bilancio
È il cardine dell’azione di governo, deve essere approvata ogni anno entro il 31 dicembre, ma il ciclo di bilancio comincia ben prima. Ecco tutti gli step per arrivare al testo finale
La legge di bilancio (che prima si chiamava legge finanziaria) può essere considerata il cardine dell’azione di governo, perché con la sua approvazione si va a determinare quello che sarà il bilancio dello Stato. È di fatto un documento contabile preventivo che contiene le spese pubbliche e le entrate dello Stato che si prevedono per l’anno successivo, così come previsto dall’articolo 81 della Costituzione italiana.
Il ciclo di bilancio
Fino a qualche anno fa, la legge di bilancio era un documento separato dalla legge di stabilità. Quest’ultima è confluita poi nella legge di bilancio a partire dal 2016.
La tempistica e i contenuti della programmazione di bilancio nazionale sono definiti anche in riferimento alle regole di governance economica adottate a livello europeo. Esiste infatti un “calendario comune di bilancio” dell’Ue finalizzato a una migliore sincronizzazione delle principali fasi di elaborazione dei bilanci nazionali degli Stati membri.
Ecco quali sono i principali step:
- Il Documento di economia e finanza (Def) rappresenta il principale strumento della programmazione economico-finanziaria in Italia. Proposto dal governo, deve essere presentato alle Camere entro il 10 aprile. Entro il 30 aprile il Programma di stabilità e il Programma nazionale di riforma contenuti nel Def sono presentati al Consiglio dell’Unione europea e alla Commissione europea. In pratica il Def va a determinare quello che sarà il perimetro economico (quanti soldi saranno a disposizione) dentro il quale si andrà a muovere la legge di bilancio, determinando gli indicatori di crescita del Pil e del rapporto deficit/Pil.
- Successivamente, la Nota di aggiornamento al Def (Nadef) viene presentata alle Camere entro il 27 settembre di ogni anno per aggiornare le previsioni economiche e di finanza pubblica del Def in relazione alla maggiore disponibilità di dati e informazioni sull’andamento del quadro macroeconomico e di finanza pubblica. Una volta che è stata delineata e approvata la Nadef, il governo imbastisce la legge di bilancio elencando quelle che saranno le spese pubbliche e le entrate previste per l’anno successivo.
- Entro il 15 ottobre, poi, il governo deve presentare il Progetto di documento programmatico di bilancio (Dpb) alla Commissione europea e all’Eurogruppo. Ed entro il 20 ottobre alle Camere. Il parere della Commissione europea deve essere adottato il più rapidamente possibile e comunque entro il 30 novembre.
- Entro il 31 ottobre il testo della legge di bilancio viene trasmesso al Parlamento.
- Per prassi si presenta il testo per la prima lettura alternando tra Camera e Senato. Il testo della legge di bilancio viene esaminato nelle commissioni Bilancio. Al termine dell’esame, viene redatta dalla Commissione una relazione generale per l’Assemblea che, a sua volta, esamina i testi, fino all’approvazione finale. Le modifiche apportate nel corso dell'iter di approvazione della legge sono oggetto di un’apposita nota di variazione della Ragioneria dello Stato. L’esame in prima lettura ha una durata massima di quarantacinque giorni alla Camera e di trentacinque giorni al Senato. Ma di fatto non si hanno mai questi giorni a disposizione per l’esame del testo e il confronto tra maggioranza e opposizione.
- Il testo deve essere approvato in maniera definitiva tassativamente entro il 31 dicembre e le normative previste entrano poi in vigore dal 1 gennaio. Se si sfora questo termine, si rischia quello che viene chiamato “esercizio provvisorio”, con il blocco delle spese.
Ogni anno, in realtà, i tempi della sessione di bilancio si fanno sempre più risicati, per cui il testo solitamente arriva in ritardo alle Camere, viene esaminato e modificato in commissione Bilancio e poi approvato in aula con la fiducia. Di solito arrivando in una delle sue Camere “blindato”, cioè senza possibilità di ulteriori modifiche, pena il ritorno nell’altra Camera, lo sforamento dei tempi e l’esercizio provvisorio.
I vincoli
I vincoli della legge di bilancio sono essenzialmente due.
Il primo, stabilito dalla nuova Costituzione europea, implica un bilancio in pareggio (o leggero avanzo) e ammette uno squilibrio tra entrate e spese che, in ogni caso, non deve superare il 3 per cento del Pil (oltre ad un livello del debito pubblico che deve tendere verso il 60 per cento, sempre in termini di Pil).
Il secondo, fissato dall'articolo 81 della Costituzione italiana, impone al legislatore, quando definisce nuovi fini pubblici, di reperire contestualmente i mezzi per farvi fronte.