Keep calm and think lateral con Filippo Losito
Respirare, pensare e ridere: non è solo una questione di anatomia ma anche di neuroscienza, e l’umorismo e il pensiero laterale hanno benefici su entrambe se impariamo a utilizzarli.
L’atto di ridere è un fenomeno fisico che comporta un coinvolgimento esteso del nostro corpo, i nostri sensi, le nostre emozioni, la nostra idea di morale, il nostro senso del pudore. È un atto riflesso in cui si contraggono quindici muscoli facciali accompagnati da rumori irrefrenabili. Perdiamo il controllo, ci teniamo la pancia, gli occhi lacrimano, inaliamo ed espelliamo aria con maggiore frequenza e intensità rispetto al normale. Durante la risata si espira molta più aria rispetto alle normali fasi della respirazione – inspirazione, pausa, espirazione, pausa – e attraverso inalazioni veloci i polmoni si riempiono e si sgonfiano rapidamente, incrementando la quantità di aria inspirata ed espirata, garantendo un maggiore apporto di ossigeno alla circolazione sanguigna. Non per nulla «il riso fa buon sangue».
E, nell’umorismo, il pensiero e il respiro sono profondamente connessi.
Lo humour è la sola attività intellettuale a generare uno stimolo così complesso. Possiamo apprezzare una terzina di Dante, un notturno di Chopin, sudare insieme a Raskolnikov mentre scappa dalla scena del crimine, sospirare per le traversie sentimentali di Madame Bovary, tremare per la sorte di John Snow, ma sarà difficile trovare indicatori così evidenti rispetto all’emozione suscitata (a meno che non vi troviate al cospetto di un ipnoterapeuta bravissimo) pari a quelli prodotti dal riso.
Ridere è un’attività universale: è un codice diffuso, secondo norme proprie, in ogni cultura, con un suono comune che si manifesta in modo spontaneo fin dalle prime vocalizzazioni dei neonati, per i quali rappresenta una forma di comunicazione sociale al pari del pianto.
È piuttosto sorprendente la cascata di reazioni provocata dalla risata: lo stimolo risorio colpisce l’encefalo e scatena un meccanismo riflesso; così dal talamo e dall’ipotalamo parte l’impulso che arriva ai nervi facciali che, a loro volta, stimolano i muscoli dell’addome. Dal cervello all’addome, dunque, attraverso rapide contrazioni dei muscoli facciali e improvvisi rilasciamenti del diaframma, accompagnati da contrazioni della laringe e dell’epiglottide, in un processo governato dalla parte primitiva dell’encefalo, che controlla le attività riflesse e il comportamento emotivo.
E tutto per una semplice battuta: Un uomo legge il giornale e dice a sua moglie: «Chiara, guarda. Un articolo dice che in un giorno le donne usano il doppio delle parole rispetto agli uomini». La moglie risponde: «Per forza, dobbiamo dirvi tutto due volte».
Il legame della risata con l’attività del diaframma è una delle chiavi per individuare i benefici dell’umorismo. La respirazione è l’unica funzione del sistema nervoso autonomo che può essere consapevolmente regolata e una respirazione diaframmatica profonda è in grado di stimolare il sistema nervoso parasimpatico e ridurre il livello di stress.
Le emozioni negative sopprimono l’attività del sistema immunitario. Il riso le potenzia e innesca meccaniche virtuose nel nostro corpo. Il riso riduce il battito cardiaco, la pressione sanguigna, la concentrazione nel sangue di sostanze chimiche associate allo stress, che invece crescono nei casi di paura e rabbia. Il cervello rilascia inoltre endorfine che alleviano il dolore fisico, aumentano il numero di cellule produttrici di anticorpi e migliorano l’efficacia delle cellule del sistema immunitario.
Il neuroscienziato maltese Edward De Bono, teorico, divulgatore e coniatore dell’espressione lateral thinking, considera lo humour uno dei vertici del pensiero laterale e la caratteristica più straordinaria della mente umana, in grado di raccontare come funzionano i processi del nostro pensare più di qualunque altro meccanismo.
Come approfondisco nel mio corso di scrittura umoristica, il pensiero umoristico è a tutti gli effetti una forma di pensiero laterale: allenare e comprendere lo humour significa acquisire gli strumenti fondamentali del pensiero laterale-creativo. Il pensiero laterale si manifesta nel modo inedito di ristrutturare e rielaborare intuitivamente le informazioni: la rielaborazione è la base del pensiero laterale. Rielaborare significa sfuggire ai rigidi modelli stabiliti dall’esperienza. Il processo di rielaborazione è inglobato nel concetto di rilassamento, che è un meccanismo di rielaborazione. È il mezzo con il quale si può evadere dai modelli stabiliti e crearne di nuovi. Il rilassamento consente di elaborare l’informazione in modi diversi da cui possono sorgere nuovi modelli, perciò non è una semplice condizione psicoemotiva, ma un gesto attivo e produttivo, necessario per lo sviluppo del pensiero laterale. La disposizione al rilassamento è basilare per la rigenerazione delle informazioni volte a produrre un pensiero alternativo, distante dai modelli abituali.
Quindi, pensiamo meglio e siamo più creativi quando siamo rilassati: provare per credere.
Ringraziamo Filippo Losito per il contributo.