I benefici della mindfulness sui bambini
Praticare la mindfulness aiuta a sviluppare una maggior consapevolezza e una migliore capacità di concentrazione. Sui bambini può avere effetti molto positivi e aiutare a sviluppare “buone abitudini” che serviranno per il resto della vita.
Stress, ansia, difficoltà a prendere sonno. Sono solo alcuni degli effetti che tante persone hanno sperimentato durante quest’anno di pandemia trascorso tra lockdown e smart working. Un anno in cui in molti hanno anche sentito la necessità di cercare nuove strade per migliorare il proprio benessere. Yoga, meditazione, sport sono alcune delle soluzioni più gettonate, cui si è aggiunta anche la mindfulness, una pratica che mira a far sviluppare una maggior consapevolezza e una migliore capacità di concentrazione, aiutando le persone a prestare attenzione al presente e ad accettare la realtà senza giudizi affrettati.
La stragrande maggioranza degli studi sui benefici della mindfulness è stata condotta sugli adulti, ma esistono analisi che suggeriscono l’utilità di questa pratica anche per bambini e adolescenti. La neuroscienziata Hilary A. Marusak ha studiato gli effetti della mindfulness su un cervello ancora in fase di sviluppo, arrivando alla conclusione che questa tecnica può aiutare i più giovani a “rafforzare i circuiti cerebrali che controllano la capacità di concentrarsi e regolare le emozioni”, spiega su The Conversation, aggiungendo che cominciare sin da bambini a praticare la mindfulness può aiutare a sviluppare “buone abitudini” che serviranno per il resto della vita.
Che cos’è la mindfulness?
L’Istituto Beck spiega che “la pratica della mindfulness ruota attorno a due concetti fondamentali: quello di consapevolezza e quello di concentrazione”. La prima aiuta le persone ad agire in modo intenzionale, “dirigendo uno sguardo puntuale ma non giudicante a ogni cosa si faccia, si dica, si pensi”. Con la seconda invece la mente si sforza di dirigere l’attenzione verso un oggetto “in maniera pura, senza l’interferenza del pensiero che risente dell’esperienza passata o delle proiezioni sul futuro”.
Si tratta dunque di una disciplina, da allenare e rafforzare, che insegna alle persone a coltivare l’attenzione in un modo proficuo e salutare e ad evitare che la mente si perda in vagabondaggi e distrazioni.
Mindfulness e concentrazione
“Il vagabondaggio della mente può avere degli svantaggi dannosi per la salute”, evidenzia Marusak. A dimostrarlo uno studio effettuato su oltre duemila persone secondo cui, nel corso di una giornata, la mente vaga per quasi la metà del tempo. Non solo, “le persone sono meno felici quando le loro menti vagano rispetto a quando sono più concentrate”.
Sulla scia di queste considerazioni sono state sviluppate delle tecniche di mindfulness che mirano a favorire la concentrazione e a ridurre la distrazione. Tecniche che possono essere applicate anche ai bambini. “I bambini, proprio come gli adulti, possono distrarsi. Questo può interferire con la loro capacità di fare i compiti scolastici, di gestire i rapporti con amici o familiari o di regolare efficacemente le proprie emozioni” spiega la neuroscienziata.
La mindfulness sui bambini
Marusak si è spinta oltre, effettuando uno studio su 42 soggetti di età compresa tra i 7 e i 17 anni allo scopo di comprendere meglio gli effetti della mindfulness sui più piccoli. La ricerca ha dimostrato che i bambini con un grado più elevato di consapevolezza sono capaci di accettare meglio le loro esperienze, senza esprimere un giudizio. “L’analisi mostra che la mindfulness è collegata a livelli di stress e ansia inferiori e a miglioramenti nell'autocontrollo, nell’attenzione, nella resilienza, nonché a migliori prestazioni accademiche nei giovani”. Molte scuole hanno adottato programmi di mindfulness per aiutare gli studenti a comprendere meglio i loro pensieri e le loro emozioni e a capire come questi influenzano le loro azioni. “Le scuole che hanno implementato programmi di mindfulness spesso segnalano migliori prestazioni cognitive, minore stress, miglioramento del comportamento in classe, migliori abilità sociali e anche migliori voti in matematica tra i loro studenti”, conclude la neuroscienziata, sottolineando che praticare la mindfulness può anche aiutare gli studenti ad affrontare gli effetti negativi del bullismo.