Il fundraising non è solo una questione economica

Il fundraising non è solo una questione economica

Come essere rilevanti rispetto a una comunità, a un contesto, a un mercato: la sfida che ogni progettista culturale si trova ad affrontare. Qualche consiglio su come superarla da chi se ne occupa ogni giorno.

Itinerari Paralleli
Itinerari Paralleli
29/03/2022 , tempo di lettura 3 minuti

Itinerari Paralleli è un’impresa sociale che accompagna nell’ideazione, progettazione e realizzazione di contenuti culturali e azioni di innovazione sociale. Lo fa aggregando competenze complementari con una forte visione etica, usando strumenti di progettazione integrata come action research, analisi territoriale, service design, business modelling, community engagement e costruzione di partnership, sempre con uno sguardo orientato ai linguaggi contemporanei, alle pratiche artistiche, all'intercultura e all'inclusione di nuovi pubblici.

Sono il partner con cui abbiamo immaginato il corso di fundraising per la cultura: ci presentano la loro visione in questo contributo editoriale. 


Scarsità di risorse, sostenibilità e progettazione per la cultura

Il tema della sostenibilità è il grande ostacolo per ogni progettista culturale. All’inizio di ogni nuova impresa, che sia un’ambiziosa idea imprenditoriale o una più piccola iniziativa temporanea, chi progetta sa che dovrà muoversi in uno scenario di risorse scarse.

Negli ultimi venti anni, infatti, la certezza del supporto pubblico è venuta a mancare e si è assistito a una riduzione progressiva dei contributi destinati alla cultura. Questa condizione di precarietà permanente ha spinto gli operatori culturali ad assumere una responsabilità diversa rispetto alla progettazione, imponendo loro di acquisire competenze nuove e un approccio di tipo imprenditoriale.

Questo cambio di prospettiva implica alcuni accorgimenti:

  • Affrontare il tema della sostenibilità non solo come una questione prettamente economica ma di senso, legata al contesto nel quale ci si muove. Questo significa prima di tutto porsi il problema di essere rilevanti rispetto a una comunità, a un contesto, a un mercato.
  • Pensare la sostenibilità come il risultato di una strategia di funding mix che integri strumenti e risorse differenti, in modo da ridurre la dipendenza da una specifica fonte di ricavo e di conseguenza il rischio di instabilità. 
  • Imparare a immaginare inedite traiettorie di sviluppo dei propri progetti e costruire un sistema di offerta ampio, che preveda una serie di servizi aggiuntivi e collaterali oltre all’esperienza cultura in sé. 
  • Essere consapevoli del fatto che la cultura è un elemento di trasformazione il cui impatto si manifesta in modo diffuso su tutta la società; pertanto la sostenibilità non deve essere ricercata solo negli ambiti che sono più prettamente collegati al mondo della cultura in senso stretto ma attraverso la costruzione di alleanze con partner che possono appartenere a qualunque ambito produttivo. 
  • Aprirsi a un sistema di relazioni e coinvolgere un gruppo ampio ed eterogeneo di stakeholders perché la sostenibilità, prima che essere un tema economico, è un tema di relazione.

Occuparsi di fundraising e sostenibilità implica dunque la costruzione di una strategia articolata, ogni volta da individuare, a seconda delle specificità del progetto e delle condizioni di contesto. È dunque necessario imparare a muoversi in un panorama ampio di possibilità, mettendo a sistema tutte le opportunità che il contesto offre.

In questa prospettiva, il fundraising non è solo uno strumento strategico per il reperimento delle risorse, ma piuttosto un’opportunità di sviluppo del proprio progetto che implica capacità di relazione, di pianificazione, di leadership, di comunicazione che riguardano tutto il progetto nella sua complessità.

La sfida è tanto complessa quanto affascinante. Buon lavoro!

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