L’evoluzione dell’e-commerce: cosa acquistano gli italiani online?
Gli ultimi dati pubblicati da Eurispes ed Eurostat certificano un aumento degli acquisti online durante la pandemia di Covid-19, anche se nell’e-commerce l’Italia rimane indietro rispetto agli altri Paesi. Qualcosa però comincia a muoversi
In poco più di un anno le nostre abitudini sono cambiate radicalmente. La pandemia di Covid-19 ha letteralmente stravolto le nostre vite, modificando il nostro modo di lavorare, di interagire con gli altri, di intrattenerci, ma anche di acquistare. La quotidianità di molte persone si è spostata sull’online, diventato ormai lo specchio di quella normalità che fatica a tornare.
Per capire “in che modo la vita nel nostro Paese sia mutata nel corso di questo anno senza precedenti e quale sia stato l’impatto sui cittadini” l’istituto di ricerca Eurispes ha realizzato un’indagine incentrata soprattutto su come è cambiato il modo di fare acquisti degli italiani, dalla semplice spesa alle consegne a domicilio, passando per i prodotti comprati tramite le varie piattaforme di e-commerce.
Il cibo “virtuale”
Il cibo continua a restare al centro della nostra esistenza. Le code ai supermercati viste nel primo lockdown, i ristoranti e i bar chiusi non hanno impedito agli italiani di godersi quello che viene unanimemente considerato uno dei più grandi piaceri della vita. Ci siamo però dovuti adattare ai tempi. Per questo motivo, dopo l’esplosione della pandemia, il 21,9% degli intervistati da Eurispes ha dichiarato di aver ordinato per la prima volta la spesa a domicilio. Niente pranzi o cene fuori? Il rimedio è stato e continua ad essere il food delivery. Quasi un italiano su tre infatti (il 28,6%) ha ordinato regolarmente pasti a domicilio e il 16,8% lo ha fatto per la prima volta proprio durante la pandemia di Covid-19.
Non solo, l’emergenza ha incrementato gli acquisti online di elettrodomestici da cucina. L’11,1% degli intervistati ha infatti comprato robot da cucina, macchine per il pane, pentole professionali, ecc. “come ben testimoniato dal boom di cuochi più o meno improvvisati che hanno così impiegato il tempo libero e compensato l’impossibilità di mangiare fuori casa”, fa notare Eurispes.
Cosa comprano gli italiani online?
Secondo l’ultima ricerca pubblicata dall’Eurostat, tra i principali prodotti acquistati online figurano abbigliamento (64%) abbonamenti a piattaforme di film/serie tv in streaming (32%), prodotti alimentari (29%), accessori per la casa (28%), prodotti per il benessere del corpo (27%), libri o riviste (27%), dispositivi elettronici come tablet, pc o smartphone (26%), servizi online per ascoltare musica (26%).
E-commerce, questo sconosciuto
Nonostante l’aumento registrato durante la pandemia, l’e-commerce rimane “sconosciuto” per tre italiani su 10, il 29,1 per cento. “Tra ritardi nell’accesso alla rete veloce in alcune aree del territorio ed il persistere di una quota di analfabetismo digitale in una parte non trascurabile della popolazione (specialmente tra gli anziani), rimane rilevante la percentuale di cittadini italiani completamente estranei al mondo dell’e-commerce”, sottolinea Eurispes.
Un dato confermato anche dall’Eurostat, secondo cui in Italia solo il 49% degli utenti (+9% rispetto al 2019) ha fatto acquisti online nell’ultimo anno, a fronte di percentuali molto più alte registrate negli altri Paesi europei. Peggio di noi solo Romania (45%) e Bulgaria (42%).
Le ultime novità
Volendo guardare il bicchiere mezzo pieno, i risultati sopra riportati mostrano come il margine di crescita per le aziende che decidono di affidarsi all’e-commerce nel nostro Paese sia ancora elevatissimo. Anche perché, conferma Eurispes, molti di coloro che hanno cominciato ad acquistare online durante la pandemia non hanno più perso l’abitudine di farlo.
Tra i settori con i più ampi margini di crescita c’è il food delivery, che nel 2021 potrebbe aprirsi alle consegne etiche e sostenibili. Come racconta Linkiesta, è da poco nata a Milano SO-DE, una piattaforma online dove è possibile ordinare a domicilio una cena, un libro, una pianta o un prodotto locale affidandosi a una società che garantisce ai propri rider e a tutti i lavoratori un contratto di lavoro subordinato e tutte le tutele previste, evitando meccanismi di sfruttamento dei lavoratori di cui molto si parla nell’ultimo periodo.
Da tenere in considerazione anche le enormi potenzialità del social commerce, che garantisce una visibilità elevatissima, incrementando le vendite di molte aziende. È di pochi giorni fa la notizia relativa all’accordo tra Tik Tok e la piattaforma di e-commerce Shopify. L’intesa garantisce alle imprese europee (e dunque anche alle attività italiane) che utilizzano Shopify la possibilità di vendere i prodotti e servizi attraverso campagne pubblicitarie, dirette alla community di TikTok che nel vecchio continente conta 100 milioni di utenti attivi al mese.