Cosa serve per diventare un Growth Hacker
Una figura che ormai negli Stati Uniti è ritenuta indispensabile per fare della propria impresa un’idea innovativa e di successo. Ed è anche tra le professioni più pagate al mondo
Secondo l’agenzia per il lavoro Adecco, che ha stilato una lista dei lavori del futuro, “nella Silicon Valley, tempio di startup e geni del tech, non si fa altro che parlare di ‘Growth Hacker’, il lavoro del futuro. E anche il più pagato”.
Una figura professionale che ormai negli Stati Uniti è ritenuta indispensabile per fare della propria impresa un’idea innovativa e di successo. Ed è anche tra le professioni più pagate al mondo: la cifra si aggira tra i 60.000 e i 170.000 euro all’anno. Questo perché è un profilo piuttosto raro da trovare per via delle molteplici attività e conoscenze che racchiude.
Ma come si diventa Growth Hacker?
Cosa bisogna conoscere
Partiamo dalle competenze. A metà tra un ingegnere informatico e un esperto di marketing, il “pirata della crescita” si occupa proprio di ideare e sviluppare le strategia di crescita di un’azienda con soluzioni alternative e a budget ridotti.
Deve quindi saper gestire i canali social ed essere un ottimo produttore di contenuti. Deve avere conoscenza dell’ottimizzazione SEO, Search Engine Optimization, del social marketing e dell’advertising. Il Growth Hacker ha poi anche competenze di coding, data analysis, finanza, networking, marketing e design. È esperto di comunicazione, di marketing e di prodotto. E sa comunicare con i media e con i clienti.
Per riassumere, è una figura trasversale all’interno dell’azienda che fa della multidisciplinarietà il loro punto di forza. Questo significa che deve essere competente in diverse materie, sia teoriche che pratiche.
Come si diventa growth hacker
L’aspetto difficile è che non c’è una scuola o un corso universitario ad hoc in grado di rilasciare attestati in Growth Hacking. Ma esistono corsi in grado di aprire una finestra su questo mondo, fornendo le basi teoriche e pratiche di questa professione.
Oltre alle competenze teoriche rispetto ai modelli organizzativi come la Lean production e la metodologia Agile, c’è bisogno poi di tanta esperienza.
Ma serve anche una buona capacità di leadership. Essere in grado di individuare le strategie di crescita e saperle misurare con specifici obiettivi è fondamentale. Ma non serve se poi non si riesce a comunicare questo processo al proprio team, ovvero a chi deve mettere in pratica le varie attività.
Per cominciare a muovere i primi passi, si può iniziare leggendo un testo di base come “Growth hacking marketing. La strategia di crescita rapida delle aziende più innovative” di Sean Ellis e Morgan Brown. Sean Ellis è il fondatore della materia, colui che diede questa definizione di Growth Hacking: “Il growth hacker è una persona che ha come stella polare la crescita. Tutto ciò che fa riguarda questo tema, in particolar modo analizza l’impatto delle azioni su una crescita scalabile. Il posizionamento è importante? Solo se guida verso una crescita sostenibile per l’azienda”.