Coniugare stipendio e soddisfazione? Si può con questi 5 lavori
I lavoratori più qualificati non guardano solo allo stipendio, ma anche ad altri fattori che contribuiscono alla loro soddisfazione professionale. Ecco i cinque lavori che, secondo una ricerca del Telegraph, coniugano retribuzione e felicità
Quanto è importante lo stipendio nelle scelte professionali dei lavoratori? Molto, ma anche molto meno rispetto a quanto si possa pensare. Diversi studi e ricerche condotti sul tema, tra le quali un’analisi del comitato di lavoro CV-Library, dimostrano infatti che la stragrande maggioranza dei lavoratori, nel momento in cui deve prendere una decisione sulla propria carriera, antepone la soddisfazione professionale e personale alla possibilità di ottenere una retribuzione elevata. Non solo, più crescono le competenze e le conoscenze, maggiori sono i fattori che incidono sulle scelte professionali e che, posti sulla bilancia, influiscono più dello stipendio.
Cosa ci dà più soddisfazione nel lavoro?
Katie Carroll, Senior Managing Editor di LinkedIn, spiega che le aziende che vogliono attrarre i migliori talenti presenti sul mercato devono puntare sulla cultura, sull’attrattività della società, sull’offrire ai dipendenti dei vantaggi extra che le altre società non sono in grado di garantire. Solo così si riuscirà ad attirare l’attenzione di chi può davvero fare la differenza sulla produttività e sul fatturato di un’impresa.
Ma quali sono i fattori che aumentano la soddisfazione professionale dei lavoratori? Il primo è senza ombra di dubbio la flessibilità. Tra il 2017 e il 2019, il numero di annunci di lavoro pubblicati su LinkedIn che fanno riferimento alla flessibilità è aumentato del 78% e probabilmente continuerà ad aumentare nel prossimo futuro. “Essere in grado di garantire un equilibrio tra lavoro e vita privata è estremamente importante per creare una forza lavoro felice. Un aspetto che sta facendo crescere interesse verso l'idea di basare la settimana lavorativa su quattro giorni e non più su cinque", afferma Carroll. Un altro fattore importante è la responsabilità: i lavoratori amano prendere decisioni, sapere di poter gestire qualcosa, dirigendo un progetto, creando un prodotto o partecipando ai processi decisionali di un’azienda.
Nella lista degli aspetti che determinano la soddisfazione di un professionista seguono poi i margini di crescita offerti e la possibilità di entrare a far parte di una comunità di lavoro che agisce per perseguire uno scopo, ancora meglio se il fine da raggiungere è utile alla collettività. “Parliamo di fattori che consentono ai lavoratori di plasmare la propria carriera attorno ai valori a cui tengono di più” ha spiegato Carroll.
L’ultimo tra i fattori indicati riguarda il luogo: vivere in un posto che garantisce un’elevata qualità della vita è fondamentale. In riferimento al Regno Unito, per esempio, “spesso i lavori meglio pagati si trovano a Londra. Tuttavia, alcuni lavoratori ritengono che le aree al di fuori della capitale possano essere molto più attraenti in termini di qualità della vita” e per questo le scelgono, ha spiegato Jo Cresswell di Glassdoor, sito di recensioni di lavoro, al Telegraph.
Gli effetti della pandemia
La pandemia di Covid-19 non ha scalfito questo assetto, anzi lo ha rafforzato. Pensiamo per un attimo alle enormi possibilità lavorative che si sono aperte nella sanità e nella ricerca, o a quelle che si apriranno quando, con i soldi del Recovery Plan, si proverà a dare una scossa poderosa a un mercato del lavoro messo in crisi dall’emergenza. Sostenibilità, digitale, circolarità diventeranno le parole d’ordine sulle quali plasmare le “nuove economie” e per farlo ci sarà bisogno di lavoratori capaci di trasformare in realtà concrete le nuove esigenze del mercato. Lavoratori capaci, preparati, di talento, che potranno imprimere una svolta alle loro carriere grazie alle nuove opportunità offerte da cambiamenti divenuti ormai inevitabili. Bisognerà scegliere i migliori e far in modo che siano coscienti dell’importanza del loro lavoro e soddisfatti di quello che fanno.
I lavori che combinano stipendio e soddisfazione
A questo scopo il Telegraph, ha analizzato i dati di Glassdoor, compilando un elenco dei lavoro meglio pagati che, parallelamente, garantiscono ai professionisti la massima soddisfazione lavorativa. Un modo insomma per unire l’utile e il dilettevole.
Al primo posto di questa particolare classifica troviamo l’ingegnere delle soluzioni. Si tratta di una nuova figura professionale che lavora con i clienti per trovare soluzioni tecniche ai loro problemi, spesso incentrate su Intelligenza Artificiale e software. “È un ruolo che si trova comunemente nelle grandi società di software e combina competenze sia sociali che tecniche”, spiega il giornale inglese. Perché si trova al vertice della lista? Perché oltre ad offrire uno stipendio annuo base di 60.221 sterline (circa 70.300 euro), nella classifica di Glassdoor basata sul livello di soddisfazione lavorativa ha un punteggio di 4,6 su 5.
In seconda posizione, con una retribuzione pari a 61.501 sterline (circa 71.800 euro) e 4,4 punti su 5 “di soddisfazione” troviamo il direttore creativo, un ruolo che si trova spesso nelle agenzie pubblicitarie, nelle società di marketing o nella struttura imprenditoriale dei grandi brand. Il suo compito è quello di coordinare un team che si occupa della creazione e della pianificazione della visione strategica dell’azienda o dell’impresa committente. In pratica si pianificano delle campagne, si commissionano lavori ad artisti e scrittori, si presentano concetti. Il tutto senza sforare il budget stabilito dall’azienda.
Medaglia di bronzo per il business operations manager, una carriera che garantisce uno stipendio di circa 71.300 euro l’anno e un’elevata soddisfazione ai professionisti che la svolgono: 4.4 su 5. Questi manager “sono spesso il collante che tiene insieme un'organizzazione. Sono generalmente responsabili del budget aziendale, nonché della gestione dei rapporti con i clienti e del miglioramento della produttività della forza lavoro”, evidenzia il Telegraph.
Ai piedi del podio si piazza l’account manager aziendale. È una professione con un salario annuo pari a quasi 76.800 euro e con un punteggio di soddisfazione sul lavoro pari a 4.2. Al quinto posto troviamo infine i manager della tecnologia che pur avendo lo stipendio medio più alto di tutti, pari a oltre 100mila euro l’anno, in termini di soddisfazione si piazzano “all’ultimo posto” con 4,1 punti su 5. Si tratta di figure professionali che hanno bisogno di elevate capacità tecniche e che hanno la responsabilità dell’intero sistema IT di un’azienda. Parte del loro ruolo è gestire i budget IT, pianificare sessioni di formazione per i dipendenti e garantire il rispetto delle leggi sulle licenze software. Gli annunci di solito chiedono candidati che abbiano forti capacità di leadership e qualifiche tecnologiche pertinenti.