Come diventare sceneggiatore di videogiochi
Competenze e requisiti per diventare sceneggiatori di videogiochi
Normalmente il sistema di gioco è la prima cosa che si immagina quando si deve acquistare un videogame. In realtà, la forte crescita del mondo del gaming ha portato con sé non solo un mercato che prima non esisteva ma anche una rinnovata serie di esperienze videoludiche: tra tutte queste primeggiano quelle legate allo storytelling.
Sempre più videogames, infatti, puntano sulla storia piuttosto che sul gameplay in sé che diventa invece strumento della narrazione.
Tra tutte le figure responsabili della creazione di un videogioco spunta, prima fra tutte, quella dello sceneggiatore (narrative designer), il responsabile di trama, dialoghi e storytelling.
L'importanza dei dialoghi e della trama
Trama, dialoghi e storytelling rappresentano l’anima e il motore di un gioco: il giocatore è spinto ad andare avanti proprio grazie al coinvolgimento narrativo che fornisce uno spunto per proseguire. In passato molti giochi venivano strutturati attorno al gameplay e la storia rimaneva soltanto il filo conduttore del sistema di gioco, ma recentemente questa tendenza si è invertita. Un esempio illustre di questo cambiamento di rotta è stato “Monkey Island” una serie di avventure grafiche dove i pochi comandi (legati solamente all’interazione con oggetti e personaggi non giocanti) lasciano spazio alla trama e all’indagine: ogni parola, ogni dialogo è fondamentale e contiene indizi per poter proseguire l’avventura.
Questo genere di giochi ha dato via al filone delle “visual novels”, giochi in cui la componente narrativa rappresenta la parte fondamentale del gioco e, in assoluta controtendenza, il gameplay ne è il veicolo.
Alcuni esempi di questi giochi sono:
- Gris
- The last day of June
- What remains of Edith Finch
- Life is strange
- Monkey Island
Oltre alla trama, una componente importante delle visual novels è rappresentata da colonna sonora e comparto grafico che spesso rappresentano vere e proprie opere (come gli incredibili fondali acquerellati di Gris).
Rappresentando la parte del “ludum” il gameplay rimane ancora una parte fondamentale del gioco, ma si tramuta e si rinnova continuamente cercando la sua unicità e trasformandosi sempre in qualcosa di nuovo e di utile alla trama (come i portali di “Portal” o il riavvolgimento del tempo nel primo capitolo di “Life is strange”). Altre volte invece, le visual novels possono anche presentarsi semplicemente come avventure testuali simili a libri-game digitali.
In questo vastissimo mercato hanno trovato spazio anche numerose realtà indipendenti come ad esempio “Team Cherry” (Hollow Knight), l’italiana “505 Games” (The last day of June) e “Devolver Digital” (Gris e un nuovo capitolo di Monkey Island in uscita) che sempre più spesso hanno prodotto giochi dall’elevatissima qualità tecnica e narrativa.
Cosa fa lo sceneggiatore e come diventarlo
Il compito dello sceneggiatore è dunque quello di creare la trama del gioco attorno alla quale si impostano tutte le altre componenti. Per fare questo sono necessarie alcune competenze specifiche.
In primo luogo sono importantissime fantasia e inventiva: ogni storia nasce da un’idea e quella per la sceneggiatura di un videogioco (al pari di libri e fumetti) non è da meno. La bozza di trama deve essere poi ampliata e approfondita: vengono inseriti altri personaggi, definito il “character design” di protagonisti e personaggi non giocanti e, se necessario, sviluppato tutto l’universo in cui la trama si inserisce.
Una volta integrati i personaggi si passa alla costruzione di dialoghi e interazioni fino ad arrivare alla definizione completa di tutto l’intreccio.
Per diventare narrative designer sono consigliati percorsi mirati all’ottenimento degli strumenti necessari e delle conoscenze di tutte le figure che si celano dietro la produzione di un videogioco.
Feltrinelli Education segue queste evoluzioni con il “corso di scrittura per il gaming” in partenza il 25 ottobre.