Marketing Culturale e Audience Development
Purtroppo questo corso non tornerà a breve,
contattaci per trovare ciò che fa per te!
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Descrizione del corso
La cultura di per sé non è per tutti, deve sempre sapersi adattare ai pubblici e ai contesti di riferimento, creare ponti fra le persone e i contenuti.
In altre parole, la produzione culturale è prima di tutto una questione legata ai pubblici. Le ragioni principali che portano i progetti a fallire sono il distacco delle persone dalla cultura, così come le intuizioni che portano al successo un’iniziativa riguardano spesso modalità, linguaggi e format innovativi per i pubblici a cui si rivolgono.
Un prodotto culturale funziona quando riesce a riflettere l’immaginario, gli sguardi e le visioni dell’epoca in cui viene realizzato, creando una relazione autentica con i suoi destinatari e mettendoli davvero al centro della cultura. In questo senso, chi lavora nel mondo della cultura deve guardare all’audience non solo come un’entità esterna da raggiungere e ingaggiare ma sempre più come un soggetto attivo, in grado di partecipare e contaminare le produzioni culturali.
Di questo si occupa l’audience development, con la missione di fondo di democratizzare la cultura, facendo leva sulla qualità del marketing e della comunicazione, sull’analisi della società e dei mercati culturali, sulla mediazione dei contenuti, sulle opportunità dell’innovazione tecnologica e sul potenziale trasformativo di logiche di progettazione aperte e inclusive.
Insieme ad Alessandro Bollo, direttore del Polo del ‘900 e tra i massimi esperti della disciplina a livello internazionale, e Anna Chiara Cimoli, storica dell'arte da vent'anni impegnata nella museologia sociale, gli iscritti verranno accompagnati nell’esplorazione di modelli, format, linguaggi e prodotti culturali costruiti intorno ai bisogni, alle risorse, alle prospettive delle persone.
Alla fine del corso, gli iscritti impareranno così a scegliere gli strumenti giusti a seconda del contesto e degli obiettivi per consolidare i pubblici della cultura e coinvolgerne di nuovi.
Cosa imparerai
Docenti
Come funziona il corso
Il corso si sviluppa in un modulo di 10 ore complessive:
- Una lezione introduttiva di 2 ore
- 2 workshop di 3 ore ciascuno
- Una lezione conclusiva di 2 ore
Una volta iscritto, dalla nostra piattaforma potrai seguire tutte le lezioni live streaming seguendo il link per accedere alla piattaforma Zoom e potrai entrare a far parte della nostra community utilizzando il Forum. Sulla nostra piattaforma, inoltre, potrai trovare tante risorse utili per continuare a imparare tra una lezione e l’altra:
- se non riesci a frequentare una lezione o vuoi riascoltare qualche passaggio, potrai trovare i video delle lezioni, caricate entro 48h dalla live;
- il FEDU KIT per continuare a imparare anche tra una lezione e l’altra, con fonti curate dalle tue guide, da leggere, vedere, navigare e ascoltare, per ampliare e approfondire gli argomenti del corso;
- possibilità di lavoro e studio autonomo, teorico e pratico, per imparare a maneggiare gli strumenti acquisiti, in preparazione ai laboratori e workshop.
Durante il mese del corso, alle 10 ore di didattica (lezioni, workshop e laboratori) potrai aggiungere, quindi, le ore facoltative di lavoro e approfondimento autonomo con i materiali forniti sulla piattaforma, per un totale di 20 ore, tra lezioni live e lavoro da casa. A conclusione del percorso riceverai l’attestato di partecipazione finale.
È possibile concordare modalità di pagamento personalizzate
Il corso partirà al raggiungimento di un numero minimo di iscritti
Numero massimo di partecipanti: 30 persone.
Date e Orari delle lezioni
- 2 dicembre 2021, 18.00 - 20.00
- 9 dicembre 2021, 18.00 - 21.00
- 16 dicembre 2021, 18.00 - 21.00
- 21 dicembre 2021, 18.00 - 20.00
Le tappe del percorso
La produzione culturale è prima di tutto una questione politica legata ai pubblici. Un prodotto culturale è politico perché riflette ed è informato dall’immaginario, gli sguardi e le visioni del mondo in cui opera. Partiamo dalla definizione degli obiettivi dell’audience development per riuscire a guardare al pubblico non solo come un’entità esterna da raggiungere e ingaggiare ma come un soggetto attivo, in grado di partecipare e contaminare virtuosamente le produzioni culturali. Con Alessandro Bollo
Si entra nel concreto degli obiettivi dell’audience development e dei diversi ambiti di ideazione, progettazione e gestione, marketing, funzioni educative ed educazione: dal rafforzamento della relazione all’ampliamento e la diversificazione dei pubblici. Nella seconda parte del workshop se ne definiscono le principali fasi di applicazione: la fase del Reach e la fase Engage. Con Anna Chiara Cimoli
In modalità workshop vengono affrontati la matrice e i principali strumenti dell’audience development: l’analisi quantitativa e l’analisi qualitativa (questionari, interviste semi-strutturate, focus group e tecniche di facilitazione, outreach). Per farlo, utilizziamo in un’esercitazione in aula il design thinking e tecniche innovative di profiling dei pubblici, segmentazione e creazione di personas, coinvolgimento e partecipazione. Con Anna Chiara Cimoli
Una lezione conclusiva per discutere insieme i risultati dei workshop e tirare le fila dell’intero percorso, confrontandosi direttamente con Alessandro Bollo a partire dal suo percorso personale e dalla sua esperienza professionale, per risolvere dubbi e curiosità sulle strategie di audience development. Con Alessandro Bollo
Progettato con cura da Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
Fondata nel 1949 a Milano come Biblioteca Giangiacomo Feltrinelli, nel 1960 si trasforma in istituto e nel 1974 viene riconosciuta come fondazione. Oggi la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli opera a livello internazionale nel campo della ricerca sociale e storiografica e dell’organizzazione culturale. Il suo scopo è quello di promuovere lo studio delle discipline storiche, delle dottrine politiche, delle scienze sociali ed economiche, con particolare riferimento alla storia e allo sviluppo del socialismo e dei movimenti operai nazionali e internazionali. La sua Biblioteca e l’Archivio costituiscono uno dei più importanti patrimoni di fondi e documentazione sui movimenti sociali e le ideologie politiche esistenti in Europa.